The Language of Ceramics

E' da molto che voglio scrivere questo post, ma continuavo ad aspettare il momento sperando di elaborare le mie idee in maniera più razionale. Non credo che questo sia il momento giusto, ma sento il bisogno di condividere questo argomento che sembra essere diventato imprescindibile. La critica d'Arte ha un suo linguaggio vero e proprio, ricco di codici e riferimenti. E' un linguaggio costruito, che si è evoluto di pari passo con la mutazione delle opere artistiche. L'arte contemporanea non sarebbe pensabile senza una sua critica, senza una sua interpretazione (a mio avviso non sempre adatta, ma a suo modo piacevole, come fosse un'opera nell'opera).

Anche la ceramica necessita di una sua lingua per comunicare ?
Sbagliamo affidandoci unicamente alla forza delle forme ?
Basta raccontare la storia di un'opera per esaurire le parole?

Mi piace parlare di ceramica e mi piace scriverne anche se spesso mi interrogo sulla forma più corretta, vigliaccamente mi oriento sul descrittivo o sul tecnico, ma vorrei di più!
Non mi piace chi prende ad uso le parole della critica d'Arte per parlare di ceramica, anche perchè non essendo un mestiere facile, il risultato è spesso irrilevante e noioso. Ma comincio a sentire il bisogno di avere degli strumenti per comunicare i tanti aspetti di questa arte. Siamo rimasti indietro ?

La rivista inglese Ceramic Review cerca nuovi modi di raccontare la ceramica attraverso un concorso Writing Prize
Paul Mathieu tiene alla Archie Bray Foundation un corso sulla critica ceramica, alcuni dei suoi scritti sono on-line qui http://paulmathieu.ca/theartofthefuture/
 Speak for Yourself   Edmund de Waal invita i ceramisti a uscire dal silenzio

...fate vobis

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