Giorgio di Palma's CV6

skate pattini

CV: Five words that describe your work
GP: Four is enough...Useless but essentials, ironical but melancholic

CV: What aspect of your personality is more useful in your practice?
GP: The complete absence of references. I haven't studied art and I am free of academic knowledges and techniques. If I then add being inattentive and calm, this is an indispensable mixture for my creations.

CV: What is your favourite ceramic piece of all times ?
GP: I have a very diversified production ( objects, decals, low reliefs ) and it's difficult to choose a favourite. From the objects series I love the skateboard and from the reliefs "you have s.t. in your nose"

CV: Where do you get your inspiration from?
GP: From the everyday life and from my dog Lucky that has just open a studio on a very shining star

CV: If you could choose where to live/work in the world, where would you go?
GP: While many leave to follow their dreams I did the opposite. After years of travelling and with my suitcases full of dreams I came back home, to Grottaglie, a little town in Puglia. My bet was to survive here, working with ceramics, like my father did for decades and many "grottagliesi" (i.e. people from Grottaglie) did for centuries. I am succeeding: I work in Grottaglie, with ceramics, doing my own thing. It's fantastic


CV: Your best and worst ceramic moment
GP: Every time I open the kiln is a unique moment. Inside there is the result of days, weeks of working and waiting. In a square meter anything can happen. There I live my best and worst moments, not when I am confronted with the public, in competitions, or galleries.


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hai qualcosa nel naso
CV: Cinque parole che descrivano le tue opere.
GP: Ne bastano 4: Inutili ma indispensabili, ironiche ma melanconiche.

CV: Che aspetto della personalità ti è più utile nel lavoro?
GP: L’assoluta mancanza di punti di riferimento. Non avendo studiato arte sono privo di accademismi e tecnica. Se a questo ci aggiungo l’essere distratto e calmo, ne esce un mix indispensabile per la mia produzione.

CV: Qual'e il tuo pezzo in ceramica preferito?
GP: Ho una produzione troppo diversificata (oggetti, decalcomanie, bassorilievi) per decretare il mio favorito. Degli oggetti adoro lo skate mentre dei bassorilievi amo “Hai qualcosa nel naso”.

CV: Da cosa trai ispirazione?
GP: Dalla quotidianità e dal mio cane Lucky, che ha aperto da poco uno studio su una luminosissima stella.

CV: Se potessi scegliere dove vivere/lavorare nel mondo, dove andresti?
GP: Mentre molti partono per inseguire i propri sogni io ho fatto il contrario. Dopo anni in viaggio e con le valigie pieni di sogni sono tornato a casa, a Grottaglie, piccolo paese della Puglia. La mia scommessa era sopravvivere qui, lavorando con la ceramica, come ha fatto mio padre per decenni e come fanno tantissimi grottagliesi da secoli. Ci sto riuscendo: lavoro a Grottaglie, con la ceramica, a modo mio. E’ fantastico.

CV: Il tuo migliore e peggiore momento ceramico
 GP: Ogni volta che si apre il forno è un momento unico. All’interno c’è il risultato di giorni, settimane di lavoro e attesa. All’interno di un metro quadrato può succedere di tutto. E’ lì che vivo i momenti migliori e peggiori, non durante il confronto con il pubblico, nei concorsi, nelle gallerie.

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