Neo Artigiani

Francesco Ardini, Proliferazione in Bianco

Negli ultimi tempi, si parla di un ritorno all'artgianato di qualità in contrapposizione ad un mondo sempre più uguale di produzioni di massa (vedi l'iniziativa Nuovo Artigianato). Come nell'Inghilterra ottocentesca dove intellettuali ed artisti si ribellavano al fenomeno dell'industrializzazione, o nell'America anni '70 dove il fatto a mano diventava paladino della libertà individuale, ritorniamo a sentire il bisogno di veri artigiani. Uso la parola con cautela, anzi vorrei proprio averne una nuova per poter definire queste figure che sono sì artigiani, in quanto usano le mani, ma anche artisti per il valore concettuale che esprimono nelle loro opere. Mi accontenterò di chiamarli neo-artigiani, lo preferisco al temine cyber di designer-artigiano. La parola artigianato ha purtroppo perso valore, se penso alle ceramiche artigianali mi vengono in mente le maioliche di Caltagirone...smalti cinesi e mascherine prestampate..., un po' come il gelato artigianale, basi pronte che vengono miscelate sul posto, e direi che non ci siamo.
Invece questo neo artigianato mi piace proprio, siamo come al solito indietro rispetto all'America dove il 'Craft' è decisamente 'cool', giovane, divertente, innovativo. Nel 2008 usciva il libro 'Handmade Nation: the Rise of DIY, Art, Craft and Design' (La Natione del Fatto a Mano, ma anche la Nazione Fatta a Mano: l'ascesa del Fai da te, arte, Artigianato e Design) e questo neo artigianato veniva definito il punk-rock del fai da te. Da qui la nascita dei vari Etsy, PoppyTalk e chi più ne ha...
Ecco che anche in Italia l'artigianato si nutre di una nuova linfa, giovani designer ritornano ad usare le mani creando opere uniche, belle ed interessanti.
Un esempio è Francesco Ardini, architetto/ceramista vincitore del progetto Coffebreak organizzato dal Museo Gianetti. Vi avevo già parlato di questa iniziativa che mi piace molto, con la prima vincitrice del concorso Annalisa Guerri anche lei proveniente dalla facoltà di Architettura. Bando alle ciance e spazio ai giovani, vi lasci a Francesco e la sua opera


Quest’opera vede la porcellana come un elemento che divora, si espande, cresce e muta. Non c’è un preciso riferimento storico ma l’inquietudine di un materiale solitamente usato nell’ambiente domestico più ricercato rivisto come un elemento che abita il nostro ambiente in una visione organica e non più statica. Perché l’opera è espressione del quotidiano, inquietudine di questa società. Dinamismo mai finito che si nutre del nostro quotidiano. Il vassoio, oggetto domestico costituito di un materiale solido come la terra, è soggetto al divenire delle cose. L’opera è lo specchio dell’anima, in questo senso si umanizza e quindi subisce lo scorrere inesorabile del tempo e le trasformazioni a cui siamo tutti soggetti. Non esiste più materia statica e immutabile nello spazio, ma anche l’oggetto muore e diventa essenza, per una proliferazione infinita di vite, inseguendo un sottile senso di leggerezza. La porcellana, un puro organismo che si nutre del corpo inerte. Come l’animo umano, l’opera evolve componendosi di nuova materia, cerca nuovi spazi in cui librarsi nell’aria, come le persone fanno con l’esperienza e il desiderio di vita.

http://www.ardidesign.com

Craft is cool, brainy and young ! New souls are escaping the rigid conceptual walls of design and getting ready to put their hands at work. In Italy a wave of Neo Artisan is starting to change the rules of a tired game. It's exciting and I'm all for it ! So let's give these guys some space, brain and hands is a wonderful combination.
Francesco Ardini is a trained architect turned ceramist, he is the winner of the second round of Coffebreak Museum at Museo Gianetti, a contest that host young, contemporary artists among fabulous porcelain collection. Here Francesco talks about his work.

In this work, the porcelain is the element the devours, expands, grows and changes. There isn't a precise hystorical reference but the anxiety of a material frequently used in the most refined domestic enviroment, viewed in a more organic essence. The piece is an expression of the everyday, of the everyday anxiety. Neverending dinamism that feeds on the everday...
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7 comments:

  1. grazie :)

    ardidesign

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  2. "Neo Artigiani" cool..brava Olivia, una piccola parola in più che rende bene l'idea!!!

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  3. Una buona notizia!! L'unica riserva è che nel mondo anglosassone l'oggetto d'uso non è discriminato come in Italia. Guarda caso, qui i designer, anche quelli che fanno "neo-artigianato" sono apprezzati in quanto artisti creatori di oggetti non funzionali.

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  4. @ sil
    hai ragione ma loro hanno avuto, almeno in Inghilterra, persone come Bernard Leach, che agli oggetti funzionali ha accostato una filosofia estetica. Da noi, purtroppo, sono solo cocci...

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  5. La ceramica di Ardi è una ceramica viva. Oggetti più vicini all’idea di installazione che al design funzionale, sono sculture rivelatrici di una vita propria, svelata da smalti, metalli, pietre e vetro. Riesce a evocare con la sua arte i principi della fisica. Le sue ceramiche sono vita che esplode.

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