56°Concorso MIC Week end di ceramiche a Faenza, fiera con molte presenze e ceramisti di tipi diversi. Purtroppo le alte aspettative non sempre coincidono con la realtà, e torno con sentimenti contrastanti. Per onore di cronaca, devo riconoscere che la manifestazione era organizzata molto bene, ottimi gli stand e i servizi e veramente eccezionale la cena di benvenuto. Speravo in una programmazione di incontri, a lato della manifestazione, più fitta e più interessante e sopratutto, questa la nota più dolente, in una selezione più accurata degli espositori. A chi voleva rivolgersi Argillà ?
Molta parte del pubblico, e le presenze sono state veramente numerose, era digiuna di 'educazione' ceramica. Questa, non fraintendete, non la reputo una cosa necessariamente negativa, però su questo tipo di pubblico va fatto un lavoro, non si può pretendere che capisca la differenza fra una ciotola fatta in serie da un altra, magari in porcellana con una lavorazione a nerikomi ? Vede principalmente la differenza di prezzo, ma non capisce. Capisce ancora meno se vicino a grandi ceramisti di esperienza e tecnica, si affiancano stand di tutt'altra natura...
Speravo di trovare una linea selettiva più chiara, e invece tra i numerosi stand mi sono spesso persa, dovendo tornare sui miei passi per rivedere artisti che conoscevo e che mi erano sfuggiti, e io alla fiera ho passato due giornate intere !
Se volevano rappresentare diverse realtà delle ceramica, avrebbero almeno potuto fare settori separati, anche se visto che i mercatini artigianali abbondano per una volta si poteva evitare.
La ceramica intesa in questo modo mi lascia perplessa, sembra voler far contenti tutti e in realtà non fa' contento nessuno, nè la signora che voleva comprare il portasapone nè l'intanditore che cerca il confronto. A patto che l'intenditore sia una figura che in Italia esiste... i veri interessati sono quasi tutti ceramisti, e un mondo che si riversa su se stesso va' poco lontano.
Mi dispiacerebbe veder bruciarsi una così buona occasione per la ceramica di alto livello, Faenza ha molto da offrire, il
MIC è favoloso e la sua vocazione contemporanea è meritevole, poi c'è il
Museo Zauli, anch'esso una meraviglia, perchè fare un Fiera nè carne nè pesce ?
Molti ceramisti stranieri sono partiti delusi, avendo venduto troppo poco, le fiere all'estero non mancano, perchè fare la fatica...
Comunque ho avuto l'occasione impagabile di vedere molti amici virtuali, di visitare due bellissime collezioni, di divertirmi con i forni all'aperto, e non ultimo di tornarmene a casa con quel colorante verde che mi serviva. Forse dovrebbe bastarmi ?
Museo ZauliI came back from the italian ceramic fair Argillà with mixed feelings. One one side I found the collection of MIC and of Museo Zauli both extraordinary, and on the other I spent two days trying to look for the artists among stalls of replicas and colorful pendants. It seems that contemporary ceramics in Italy (not even in Faenza, a city that seemed voted to the contemporary side of ceramics, look at the concorso !) cannot have her own space, it has to be squeezed among crafty bits and bobs. I expected something different and maybe we are not ready, but if we continue with this unclarity we will never be ! For all of you who are blessed with different type of fairs and a larger audience of connoisseurs, I nonetheless recommend a visit to this beautiful city and her great collections ! I also feel like thanking the artists, who put their talent and their time in this event and giving contemporary ceramics a chance in this ungrateful country.
Luigi Ontani "Electric throne"
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Argillà 2010