Annalisa Guerri al Museo Gianetti
Il Museo Gianetti di Saronno, abitazione trasformata in spazio espositivo per la collezione Gianetti di porcellane del XVIII secolo, ha deciso di ospitare nelle sue sale il lavoro di giovani ceramisti. Con l'iniziativa Coffeebreak, 7 giovani ceramisti aprono un dialogo nelle 7 stanze della collezione.
La prima artista ad entrare nelle sale del museo è la romana Annalisa Guerri con l'opera in porcellana Soldier #1.
Ho chiesto ad Annalisa di raccontarci qualcosa in più su quest'opera:
"Ho scelto di proporre questa scultura per la sala delle porcellane orientali per l'assonanza dei materiali. La scultura ripropone il tradizionale uso della porcellana e delle decorazioni cobalto in un'ottica completamente diversa.L'opera è realizzata da cilindri torniti ed assemblati che vanno a creare una forma in equilibrio precario. Sulla superficie ho aggiunto dei dettagli: piccole lastre di porcellana incollate sul corpo della scultura e stampate con ossido di cobalto.La forma sbilanciata, le linee di congiunzione, i pieni e i vuoti conferiscono alla scultura un'anima.Il corpo incerto, le parole sovrapposte e sbiadite sembrano formare una figura che nel suo lento e costante camminare attraverso il tempo, muta la sua forma, la adatta alla necessità del momento; le sue esperienze si accumulano formando stratificazioni materiche sulla superficie del corpo."
Le opere di Annalisa, sono affascinanti facendo un uso della porcellana insolito di ispirazione nordica, e sono visibili sul suo sito.
http://www.rossoterra.com
http://www.museogianetti.it
Museo Gianetti of Saronno has one of the largest collection of XVIII century porcelain. The building was Mr Gianetti house, and after his death became a site for his collection. Recently the Museum has started a new and interesting adventure Coffebreak, hosting in each of the seven rooms a young ceramist. The winner of the first round is ceramist Annalisa Guerri with the work Soldier #1.
I've asked Annalisa some more information about her piece.
'I've chosen to propose this piece for oriental porcelain room because of the assonance of the materials. The sculpture piece puts the traditional use of porcelain and of cobalt decoration decoration in a completely different light. The piece is made by wheel thrown and assembled cylinders that create a shape in unstable balance. On the surface I added some details: small slabs of porcelain glued on the body and printed in cobalt. The unbalanced form, the conjunction lines, the full and the empty spaces give a soul to the sculpture. The unsure body, the overwritten and fading words seem to form a figure that in its slow and constant walking through time, changes its shape, adapting it to the moment's necessity; its experiences accumulate forming matter stratification on the surface's body.'
Annalisa's work is fascinating and reminds me of nordic artists and their innovative use of porcelain. See more on her site:
http://www.rossoterra.com
http://www.museogianetti.it
Simon Zsolt Jozsef 's 5
La tecnica che uso è basata sul colaggio. Più precisamente su una continuazione della tecnica di colaggio tradizionale. Ho liberato questa tecnica dalle regole più restrittive usando gli errori come parte del processo. Le forme vengono costruite da "bave" di porcellana. I miei calchi in gesso sono formati da tanti piccoli pezzi formati e scavati a mano uno a uno. Dopo questo lungo processo posso unirli liberamente. Posso apportare numerose variazioni sulla forma aumentando o diminuendo la distanza tra gli stampi. Questa distanza decide la fuoriuscita del colaggio e la forma. Poi do forma alle sculture dall'interno e dall'esterno allo stesso tempo donandogli qualità tattili differenti: morbide e taglienti.
www.nomisart.carbonmade.com
www.simonart.carbonmade.com
CV: 5 Parole che descrivano le tue opere Lightsome, sharp, smooth, growing, surprising.
SZJ: Leggere, taglienti, liscie, in crescita, sorprendenti.
CV: Che aspetto della tua personalità ti è più utile nel tuo lavoro?
SZJ: La pazienza risoluta
CV: Qual'e il tuo pezzo in ceramica preferito?
SZJ: Le tavole inscritte di creta della Mesopotamia dal passato, mi hannop rtegalato la mia prima catarsi ceramica. Mentre dal presente la bellezza di questa scultura di Fukami Sueharu
Fukami Sueharu
CV: Da cosa trai ispirazione?
SZJ: Gli oggetti senza vita mi fanno venire volgia di penderli in mano, cambiarli e riorganizzarli, come Morandi che dava qualità umane a semplici oggetti. La mia idea non era di dare qualità umane agli oggetti ma di spingermi ancora più in la e mostrare il movimento nascosto dietro forme congelate. Voglio dare agli oggetti un respiro di vita. Vorrei essere l'osservatore di sassi che creascono e di minerali che assomigliano a piante, percui li devo fare. Quale altro può essere lo scopo per un artista, se non quello di continuare la creazione. I miei oggetti sono in evoluzione. Sono congelati, minerali che crescono qualcosa vicino ai fiori. Forse non solo materiale ma anche pezzi pieni di vita.
CV: Se potessi scegliere dove vivere/lavorare nel mondo, dove andresti?
SZJ: Ho vissuto in Indonesia per un anno e questa esperienza mi ha fatto rendere conto di regalo sia vivere in Europa Centrale dove l'est incontra l'ovest. L'Est spirituale e l'Ovest materiale mi aiutano a cercare lo spirito di vita nel materiale, la missione del Mezzo. In Europa mi sento a casa, posso allungare e mie mani lavorando in altri luoghi ma poi devo riportare tutto al terriccio. Non sono cosmopolita. Sento un rapporto con la terra dove sono nato. Guardo intorno al mondo e raccolgo cose che mi danno il pepe per la mia vita EuropeaUngherese.
www.nomisart.carbonmade.com
www.simonart.carbonmade.com
Simon Zsolt Jozsef has contacted me through Ceramic Vision, and I am very happy because otherwise I would not have had the chance to see his beautiful and poetic work. So do not be shy, this is a place for exchange and learning. I find his technique extremely interesting and his work has the wonderful quality of being different in a world that is somehow becoming homologous. I've ask him to answer the famous questions and to give us some information on his technique. I'll leave you to him...
The technique that I use is based on slip casting. More exactly continuation of the traditional slip casting method. I free this technique strict rules and I use the original mistakes as forming process. Shapes are built up by „porcelain burrs”. My plaster moulds are cut in many pieces than shaped and carved one by one. After this long process I can fit them together freely. I can make several variations of shapes by enlarging or reducing the distance between the mould pieces. This distance determines the escaping slips quantity and form. So I shape the sculptures inside and outside at the same time in two different qualities: smooth and sharp.
CV: Five words that describe your work
SZJ: Lightsome, sharp, smooth, growing, surprising.
CV: What aspect of your personality is more useful in your practice?
SZJ: Purposeful patience.
CV: What is your favourite ceramic piece of all times ?
SZJ: The carved (written) clay tablets of
CV: Where do you get your inspiration from?
SZJ: To see lifeless objects inspires me to lift them up, to change them and organize them. Like Morandi, who gave human qualities for simple objects. My plan was not give human qualities to objects but to step only a little further and show the motion behind the frozen shapes. I just would like to give a lifefull breath to objects. I’d like to be the observer of growing stones and “plantlike“ minerals, so I have to make some. What else could be the purpose of an artist than continuing the creation. My objects are in evolution. They are frozen, growing minerals a bit closer to the flowers. Perhaps not only materials but lifefull pieces as well.
CV: If you could choose where to live/work in the world, where would you go?
SZJ: I have already lived in Indonesia for a year and based on this experience I see it is a gift to live in Central Europe, where East and West meets. The vision of spiritual East and the material West helps me to look for the spirit living in the material, the mission of the Middle. In Europe I feel at home. I could reach so far with my hands and work in other places, but I have to bring everything back to the loam. I am not cosmopolitan. I feel relationship with the land I was born. I look around in the world and I pick up something, which gives me the spices for my European, Hungarian life.
Simon Zsolt Jozsef 's 5
Père Kim a Lion
Kim en Joong è un frate domenicano dai molti talenti, pittore e ceramista, applica il suo talento su legno, vetro, ceramica, carta. Coreano di nascita riesce a mescolare la tradizione orientale con le influenze occidentali di pittori come Matisse. I molti colori fluidi si sovrappongono creado giochi luce e profondità. Kim en Joong è stato un incontro del tutto casuale, alla ricerca di ceramiche nella bella Lione, dopo essermi imbattuta un un paio di porte chiuse (pare che il Lunedì non si possa fare niente, a parte pregare o tagliarsi i capelli), mi sono dedicata a visite di natura più ampia. Propio a fine giornata nella Cathédrale Saint-Jean de Lyon, ho incontrato Lumières De Lyon, un omaggio di père Kim a Sant' Irene. Una vera ...visione ceramica
Ne parla qui. Il suo sito http://kimenjoong.com
Kim en Joong has been a very pleasurable surprise. After a day in Lion trying to see soem ceramics, remember monday everything, and I mean Everything!, well except hairdressers and churches... And was in a church, not just any church, but Chathèdrale Saint Jean Lyon's cathedral, that I discovered Kim en Joong, artist of great talent and beautiful colours and Dominican friar. Born in South Korea, Kim mixes oriental tradition with influences of painters like Matisse, working on many diverse surfaces : wood, ceramic, paper, glass
The vases in this beautiful church, an homage to Saint Irénée, were a true... Ceramic Vision
read about it here
http://kimenjoong.com
Père Kim a Lion
Roland Summer 's 5
Roland Summer è un ceramista austriaco che mi incanta con le sue superfici di terra sigillata. Al momento ha una personale presso il International Ceramics Museum di Weiden ed è stato selezionato per il prestigioso Westerwald Prize...e ha anche avuto il tempo di rispondere alle mie domande!
CV: 5 Parole che descrivano le tue opere
RS: Sensibilità, lentezza, armonia, sensualità, fragilità
CV: Che aspetto della tua personalità ti è più utile nel tuo lavoro?
RS: L'ostinazione
CV: Qual'e il tuo pezzo in ceramica preferito?
RS: Sono troppi per nominarli
CV: Da cosa trai ispirazione?
RS: Dal lavoro che sto facendo, dai miei viaggio, da quello che mi circonda, dalla mia percezione di tutti i giorni e da tutto quello che fa battere il mio cuore più velocemente.
CV: Se potessi scegliere dove vivere/lavorare nel mondo, dove andresti?
RS: Un posto con gente di mentalità aperta, circondato dalla natura e con la possibilità di vivere il cambio delle stagioni. E dove poter vendere i miei lavori più facilmente che nella mia zona.
www.rolandsummer.at
Roland Summer creates beautiful surfaces with the ancient technique of terra sigillata. He has a solo show at the International Ceramics Museum Weiden, and was selected for the prestigious Westerwald Prize. I think his work is pretty amazing and here are his answers:
CV: Five words that describe your work
CV: What aspect of your personality is more useful in your practice?
CV: What is your favourite ceramic piece of all times ?
CV: Where do you get your inspiration from?
CV: If you could choose where to live/work in the world, where would you go?
RS: A lot of places with open minded people, nature around and the ability to perceive the seasons. And where it is possible to sell my work easier than in my area.
Website: www.rolandsummer.at
Current exhibition: Weiden / Germany International Keramikmuseum / part museum of Neue Sammlung Munich
Roland Summer 's 5
Richard Slee at the V&A
Richard Slee: From Utility to Futility
Non avrei voluto più parlare del V&A, per non creare terribili invidie ma non riesco a farne a meno.
Oltre a quello di cui abbiamo già parlato, le sale infondo all'ultimo piano sono dedicate al Grand Wizard della ceramica Richard Slee. Slee ha sempre frequentato sia il mondo dell'artigianato che quello dell'arte senza farsi troppi problemi, giocando con ironia sulla realtà. In questa mostra personale Slee riempie le nove vetrine dedicate alle mostre temporanee, con oggetti legati al fai da te, seghe, martelli, scope...trasformati da arnesi in oggetti da ammirare, attentamente sistemati e dai colori sgargianti. Mi fa pensare all'inutilità dell'uomo rispetto alla vita ma forse è solo una mia lettura. Questo tipo di oggetti sono classici del lavoro di questo artista, guardate sul suo sito http://www.richardslee.com
Sul sito del V&A shop si possono comprare le cazzuole
Here we go again with the V&A... sorry it seems to be a new obsession I can't do without. On the floor of the ceramics gallery there is a new space for temporary exhibitions that was showing some works of Richard Slee. From Utility to Futility, this is the title of the solo show, is a collection of Diy tools transformed in coloured objects to look at. Saws, hammers and brooms seem to make fun of us from their shiny glasscases. Made to the point of perfection, Slee claims to be an obsessed perfectionist, these tools are decorative but useless. Irony is typical trait of Slee's work, he cleverly hides concepts under layers of colorful glazes, going from craft to fine art and back. Have a look at his site http://www.richardslee.com
From the V&A shop you can buy his trowels
Richard Slee and Grayson Perry discuss 'Sausage' from Victoria and Albert Museum on Vimeo.
Richard Slee at the V&A
Summer Exhibition at Galerie Besson
Yoon Kwan-cho
Il bellissimo spazio sottotetto che ospita la Galerie Besson di Londra si prepara all'apertura, domani, della Summer Exhibition. Mi dispiace un po' al pensiero che le meravigliose creazioni della Hassen Pigott siano al momento impachettate nelle loro scatole, invece che adagiate su colonne e ripiani. Quando ho visitato la mostra, il mese scorso, accanto a quelle meraviglie traslucide spuntava un pallino di colore rosso, a significare che quasi tutte avrebbero preso una nuova strada. Avevo messo gli occhi su un gruppo di tre ciotole del colore delle nuvole dopo la pioggia ...ma mi è mancato il coraggio ( e a essere sincera non solo quello...) di comprarle. I prezzi cominciano ad essere meno abbordabili ma sempre niente rispetto al mondo dell'arte contemporanea. Basta pensarci, forse ci rincontreremo...adesso spazio agli artisti dell'estate:
SEBASTIAN BLACKIE PETER COLLINGWOOD ANNE FLØCHE SARA FLYNN ELIZABETH FRITSCH ULLA HANSEN DEIRDRE HAWTHORNE NICHOLAS HOMOKY SHOZO MICHIKAWA EILEEN NISBET ALEV EBÜZZIYA SIESBYE HANS VANGSØ YOON KWANG-CHO
http://www.galeriebesson.co.uk/
Deirdre Hawthorne
Time for a new show at Galerie Besson. The beautiful works by Hassen Piggot are ready and packed in their cases. The idea of those beauties leaving the top floor of the gallery makes my heart sink. When I visited the exhibition, this early June I had fallen for a group of three bowls that had the colour of clouds after a storm. Unfortunately I didn't have the courage ( and that wasn't the only thing I lacked ) to add a new red spot to the many already present on the plinths...Maybe we'll meet again, but enough of this and let's make space to the Summer Exhibition, here are the artists, most of them regulars at this space on Royal Arcade.
SEBASTIAN BLACKIE PETER COLLINGWOOD ANNE FLØCHE SARA FLYNN ELIZABETH FRITSCH ULLA HANSEN DEIRDRE HAWTHORNE NICHOLAS HOMOKY SHOZO MICHIKAWA EILEEN NISBET ALEV EBÜZZIYA SIESBYE HANS VANGSØ YOON KWANG-CHO
http://www.galeriebesson.co.uk/
Summer Exhibition at Galerie Besson
Anthony Foo etc.
Anthony Foo è un bravo artista, il suo lavoro mi ricorda il magico mondo sottomarino. Il suo utilizzo di argille diverse e sopratutto di paperclay è bello e armonioso. Sono capitata per caso sul suo sito diverse volte e anche sul suo blog, che trovo interessante e ricco di informazioni tecniche. Ho appena ricevuto una mail che dice che il suo lavoro sarà presente all' Annual Show della American Ceramic Society al McGroarty Arts Center in Tujunga, CA.
http://antjhfoo.blogspot.com/
www.anthonyfoo.com
Parlando di mail, anche se qui Foo non c'entra, volevo fare i complimenti pubblicamente all'amico di CV Curtis Benzle, due suoi lavori sono stati acquistati niente di meno che dal Metropolitan Museum! Che emozione !
Anthony Foo is a clever artist, his works make me think of the underwater world. His use of different clays and most importantly of paperclay is beautiful and harmonic. I've stumbled often upon Antony Foo's work, he has an interesting site and a helpful blog discussing news and technical bits. I've just received a mail saying that his work will be at this year's American Ceramic Society Annual Show at the McGroarty Arts Center in Tujunga, CA.
Speaking of mail...this has nothing to do with Foo, but I want to publicly congratulated CV friend Curtis Benzle for his recent success. Two of his pieces have been acquired from nonetheless than the Metropolitan Museum ! How exciting !
Anthony Foo etc.
Puls Ceramics
Ecco il primo importante anniversario della galleria di ceramica Puls Contemporary Ceramics di Brussel. Per festeggiare l'evento il gruppo che aveva inaugurato 10 anni fa si ripresenta al completo. Keramiske Veje (Vie Ceramiche) è un gruppo di 7 ceramisti Danesi di gran talento Gunhild Aaberg, Beate Andersen, Bente Hansen, Sten Lykke Madsen, Bodil Manz, Malene Müllertz, and Jane Reumert.
"Sette artisti per sette percorsi creativi che si uniscono in questa mostra. Saranno esposti lavori straordinari spesso creazioni uniche ispirate dalla natura in gres e porcellana" dice della mostra Annette Slotte la propietaria della galleria.
'Seven artists and seven creative paths are united in this exhibition. They will be showing outstanding and often nature-inspired one-off pieces in stoneware and porcelain.' says Annette Slotte owner of Puls Gallery.
Gunhild Aaberg, Beate Andersen, Bente Hansen, Sten Lykke Madsen, Bodil Manz, Malene Müllertz, and Jane Reumert work togheter under the name Keramiske Veje, danish for Ceramic Ways, to celebrate 10 years of Puls Contemporary ceramics in Brussel. This group started back in 2000 and now is back in this beautiful gallery.
10 Years On @ Puls Contemporary Ceramics
Puls Ceramics
More from London
Sempre al fantastico V&A ho avuto l'occasione di ammirare le nuove gallerie che ospitano gli artisti contemporanei. Ci sono le madonne di Eglin, i coriandoli di porcellana di Stockman, le ironiche sculture di Slee, le ciotole intagliate della Cassel, le installazioni della Twomey e la bellezza zen delle teiere di Stair. L'elenco è lungo e ogni pezzo rappresenta un modo diverso di essere ceramista. Sul soffitto della stanza 141 sotto la cupola vive l'incredibile installazione di Edmund De Waal, 425 pezzi appoggiati su una mensola altissima celebrano i trentacinque anni di amore del ceramista con il V&A. Signs and Wonders è una vera meraviglia, le tonalità del celadon tipico di De Waal giocano con le influenze della ceramica antica aprendo un dialogo con le collezione delle sale vicine. Racchiuse in un cerchio rosso e poste ad una altezza proibitiva, De Wall gioca con l'idea di rendere impossibile l'avvicinarsi ai suoi pezzi. Mi piace molto il suo lavoro e ho un po' sofferto a causa di questa distanza, ma l'effetto è veramente superlativo.
Questo è un video di De Waal che parla dell'installazione, vedetelo !
per chi volesse saperne di più c'è anche un libro.
http://www.edmunddewaal.com
I spoke about Edmund De Waal before, I am a great admirer of his work, so subtle and intense, the perfection of the celandon with the harmony of the forms...a true delight.
While at the V&A, wondering round the fabulous contemporary ceramic collection, Elgin, Stair, Slee, Cassel, Stockman, Twomey...you name it; I raised my sight to admire this grandiose work of art. 425 pieces standing inside a red circle meters above my head. Sings and Wonders celebrate the 35 years old love of De Waal for the V&A, inspired by the incredible ceramic collection De Wall shows in every piece, in their usual soft palette, a different sensitivity creating a dialogue between the new and the old. A part from the frustration of not being able to get closer, Edmund you got me, the installation is really something else, so I suggest you watch this video of the artist talking about (and getting so close) to his art. If you want to know more there is also a book.
http://www.edmunddewaal.com
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More from London
Back from London
Sono appena tornata da Londra, città che per me che vivo nella perfida Roma, dedica alla ceramica un'attenzione maggiore. Purtroppo malgrado il mio infinito amore per questa meravigliosa città sono rimasta un p0' delusa. Il mitico negozio dove mi approvvigionavo di materiali di tutti i generi PotteryCraft, non abita più lì e forse per colpa del momento difficile ha chiuso il negozio di Londra e vende prevalentemente on-line...percui niente conetti, liquidi strani, o polveri inquietanti. Cercando di consolarmi mi scapicollo a Somerset House, spettacolare edificioo neo-classico nel cuore di Londra che ospita oltre a uno stadio del ghiaccio nella stagione invernale anche la fanstica galleria Contemporary Ceramics...ma anche qui niente. La galleria è in fase di trasloco verso la nuova sede di Russell e fino a settembre neanche a parlarne, peccato bensavo già ai bei libri e a quell'indispensabile strumento in legno che mi hanno mangiato i cani...
Perfortuna mi sono consolata con il sempre sorprendente V&A e le nuove gallerie dedicate alla ceramica. La collezione di questo museo (GRATUITO) è qualcosa di unico con più di 3000 pezzi che narrano la storia della ceramica dagli albori. C'è di che rimanere strabiliati e merita sicuramente più di una visita...anzi a dire il vero potrei abitarci stabilmente infondo il letto di Enrico VIII sembra comodo. Non mi ricordavo della bellezza della serie in Jasperware di Wedgewood, impasti colorati creati nel1700 per imitare la porcellana e non smaltati, malgrado i temi neoclassici talvota un poco eccessivi non mi stanco di ammirarli. Questo museo crea dipendenza ma vi consiglio se non una visita in carne e ossa, almeno di navigare nel bellissimo sito.
http://www.vam.ac.uk/collections/ceramics/index.html
Just back from London, which in my view is the greatest city for ceramics. Apparently I was a bit unlucky... my favourite ceramics shop, where I get the bits and pieces I don't find in Rome, has closed the London shop and now sells mainly over the internet... Trying to forget I rushed to the magnificent Somerset House for the Contemporary Ceramics gallery...CPA is on the move and has everything packed in boxes, so no change until September when opens the new space on Russell Street. :( Luckily there are few certainties in life and the Victoria and Albert Museum is one of those. Their ceramic collection is massive and leaves you breathless, more that 3000 pieces from the earliest ceramics to the most contemporary artists. If the new galleries are excellent the entire collection is utterly beautiful and really you can't get enough of it and is FREE ! I forgot the beauty of the Jasperware, a special stoneware body created in 1700 to emulate the finest porcelain and left unglazed...wow So if you think you can live without have a look at their site, careful is extremely addictive !
http://www.vam.ac.uk/collections/ceramics/index.html
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